La dieta antinfiammatoria:
la prevenzione nutrizionale.
L’infiammazione è un processo fisiologico che induce la produzione di fattori pro ed anti infiammatori e dall’altra alle specie reattive dell’ossigeno o ROS, molecole altamente reattive, che possono potenzialmente creare danno tissutale e cellulare.
Fra i fattori infiammatori abbiamo citochine (interferoni, interleuchine, TNF-α), chemochine, eicosanoidi (prostaglandine e leucotrieni) ed un potente fattore di trascrizione induttore della trascrizione di citochine proinfiammatorie, NF-kB.
Esiste anche un’infiammazione di tipo cronico caratteristica di diverse patologie fra cui vi sono diabete e obesità caratterizzate entrambe da un aumento di indici infiammatori, il cui meccanismo ad ora non è noto. Si ipotizza che elevate concentrazioni di acidi grassi liberi saturi possano attivare una via di segnalazione chiamata infiammasoma e portare a produzione di ROS e quindi ad infiammazione.
L’alimentazione gioca un ruolo importante poiché un giusto piano dietetico consente di ridurre i markers infiammatori quali la PCR. Qui introduciamo il termine di dieta antinfiammatoria ovvero un regime alimentare che comprende cereali integrali, frutta, verdura e pesce. Conditio sine qua non è che questi alimenti vengano consumati nelle giuste quantità e trasformati con cotture adeguate.
“A sostenere i benefici di questo regime è uno studio condotto dall’Università di scienze della vita di Varsavia in collaborazione con altri atenei nordeuropei. I risultati emersi da questa ricerca hanno evidenziato che seguire un regime alimentare basato sulla dieta antinfiammatoria allunga enormemente l’aspettativa di vita, riducendo il rischio di mortalità prematura di circa il 18%.Lo studio ha coinvolto 68.273 uomini e donne svedesi di età compresa tra i 45 e gli 83 anni. Le persone che seguivano in maniera attenta una dieta antinfiammatoria avevano un rischio inferiore del 18% di mortalità per tutte le cause, un rischio inferiore del 20% di mortalità per malattie cardiovascolari e un rischio inferiore del 13% di mortalità per cancro.Secondo i ricercatori, contrastare l’infiammazione nel nostro corpo è fondamentale per mantenersi giovani, in quanto l’infiammazione invecchia i tessuti e compromette la funzionalità degli organi, aumentando, quindi, di molto il rischio di ammalarsi di varie e numerose patologie.”
Il consumo di cereali integrali, frutta, verdura e pesce protegge l’organismo dall’infiammazione attraverso diversi meccanismi.
Ad esempio gli omega-3 presenti nel pesce, in particolare EPA e DHA, riducono il rilascio di NF-kb proinfiammatorio menzionato precedentemente mentre frutta e verdura riforniscono di potenti antiossidanti come le vitamine A, C ed E, polifenoli e minerali indispensabili per neutralizzare le ROS prodotte dal metabolismo.I cereali integrali sono fonte di minerali come zinco, rame, selenio presenti come cofattori di enzimi che agiscono nella difesa antiossidante.
Nello specifico, vi sono diversi alimenti e spezie che hanno proprietà antiossidanti e antinfiammatorie.
“Uno studio di Elsayed A. E. e collaboratori del 2014 fornisce informazioni dettagliate e sistematiche su un gran numero di specie di funghi e loro composti biologicamente attivi. Tra gli effetti antinfiammatori più consolidati dei funghi riportati in questo articolo sono stati: riduzione di IL-1β, IL-6, LTs, PG e livelli di TNF-α e, inibizione dell’attività COX-2, iNOS e NFκB. Gli autori inoltre affermano che i terpenoidi sono il gruppo più grande di composti anti-infiammatori nei funghi.”
“Un altro alimento con attività antinfiammatoria è il miele. Sono stati pubblicati numerosi articoli di revisione sulle proprietà antinfiammatorie del miele. Quasi tutte queste revisioni si concentrano sull’evidenza clinica dell’attività antinfiammatoria del miele, ma mancano riferimenti a composti attivi. Inoltre, la maggior parte degli articoli indica che il preciso meccanismo alla base dell’attività antinfiammatoria del miele è sconosciuto. Per lo più, è stato riportato che il miele ha effetti anti-infiammatori (come riduzione dei livelli di TNF-α, attenuazione dell’attività della COX-2 e inibizione della traslocazione di NFκB al nucleo).”
Altri alimenti ricchi di antiossidanti sono i frutti di bosco (more, mirtilli, fragole, ribes e lamponi), bacche di goji, prugne, melograno, spinaci, broccoli, cavolini di Bruxelles, barbabietola ed arance.
Inoltre numerose spezie sono ricche fonti di antiossidanti che comprendono un vasto gruppo di composti bioattivi come flavonoidi, composti fenolici, organosolfuri, tannini e alcaloidi.
Fra le spezie ritroviamo lo zenzero il cui composto bioattivo è il gingerolo, il rosmarino con l’acido rosmarinico, la cipolla con la quercetina, la curcuma con la curcumina, i chiodi di garofano con l’eugenolo, pepe nero con la piperina, aglio con l’allicina, peperoncino con la capsaicina, prezzemolo con l’apigenina e l’origano con la luteolina.