Noi non ci stiamo! Noi diciamo no al mima digiuno. Ho visto molte persone claudicare in seguito a digiuni, rinunce e restrizioni alimentari. Dobbiamo impegnarci socialmente affinché questo non avvenga più e sia promossa una cultura del sano equilibrata, senza scorciatoie e soluzioni drastiche.
Ieri sera, durante la puntata del programma “Le Iene”, è andato in onda un servizio di Nadia Toffa in cui si è parlato di una dieta capace di allungare la vita: la dieta del “mima digiuno”.
Molte persone ci hanno scritto per chiederci cosa ne pensiamo. Ci abbiamo pensato molto prima di pubblicare questo articolo, volevamo prenderne completamente le distanze ma alla fine abbiamo deciso di fare chiarezza con la speranza che non venga frainteso il messaggio passato nel servizio. Lo facciamo per voi e per rispetto del faticoso lavoro che facciamo ogni giorno nell’ambito della prevenzione primaria e secondaria delle malattie legate al cibo augurandoci che lo apprezziate.
Il video inizia con l’intervista a Emma Morano,116 anni, mangia ancora autonomamente e sicuramente non grazie alla dieta “mima digiuno”; continua con tutta una serie di relazioni tra centenari e lo stile di vita sano: nessuna grande rivelazione fino adesso, non troviamo alcuna relazione tra le premesse del servizio e le promesse della dieta del “mima digiuno”. Viene tirata in ballo anche la dieta mediterranea patrimonio UNESCO che con la dieta propinata dal prof. Longo non ha nulla a che vedere. (SIAMO PERPLESSI) Insomma un ottimo lavoro di cucito per invastire una vaga credibilità.
Adesso arrivano i dati di laboratorio estrapolati da esperimenti sui topi, non sempre sovrapponibili con la situazione umana. Nulla di importante. Insomma tutta una serie di dati ed informazioni per dimostrare gli effetti benefici della dieta del “mima digiuno”, che non ci convincono e che sono già stati associati anche ad altri metodi: la dieta chetogenica, iperproteica, Amin 21 k, Dukan etc. Le speranze di qualcosa di interessante svaniscono quando salta fuori il kit per il mima digiuno: non aggiungo altro (SIAMO MOLTO PERPLESSI).
Ok ok. Facciamo qualche riflessione insieme. Come tanti altri metodi promette elisir di lunga vita, nulla di nuovo. Grandi risultati in breve tempo, sarà anche vero che in 5 giorni fa rientrare molti valori, ma a distanza di un anno? Miglioreranno veramente le aspettative di vita? Veramente possiamo ridurre il rischio di una persona obesa con 5 giorni di digiuno ogni 3-6 mesi?
Ho aiutato molte persone e con non poche difficoltà ad uscire dal circolo vizioso della restrizione calorica, senza carboidrati no pane e pasta, 2 yogurt a pranzo e a cena solo verdure che speravano così di dimagrire una volta per tutte. Il solo parlare di digiuno mi incute molta preoccupazione, è troppo elevato il rischio che passi un messaggio sbagliato. In metro non ho potuto fare a meno di ascoltare 2 ragazzi confrontarsi su quanto ascoltato in tv: <<faccio questa nuova dieta per 5 giorni così poi per 2 mesi faccio come mi pare;>> l’altro << io la faccio per 10 giorni così poi la devo fare ogni 6 mesi. (HO I BRIVIDI E RESTO PERPLESSO)
E’ vero che 5 giorni di mima digiuno abbassano il colesterolo e migliorano la sensibilità all’insulina, ma non dimentichiamo che mangiare bene tutti i giorni significa volersi bene, allungarsi la vita e migliorarne la qualità!
Insomma ma è veramente il caso di digiunare 5 giorni per farci del bene? Ma soprattutto, mi chiedo, ma poi dal sesto giorno le persone che intraprendono questo metodo che cosa faranno?
Diciamoci la verita: questa dieta non ci insegna nulla, porta ad una disarmonia tra mente e corpo e soprattutto può danneggiare il metabolismo e portare ad un risparmio energetico con conseguente aumento di peso.
Come nasce questa dieta?
L’inventore è Valter Longo, direttore della Longevity Institute della University of Southern California e ricercatore dell’Ifom di Milano. Secondo studi condotti su animali da laboratorio, la dieta del mima digiuno avrebbe tra i suoi effetti, quello di prolungare la durata della vita, ridurre l’incidenza di cancro, ringiovanire il sistema immunitario e diminuire le malattie infiammatorie.
In cosa consiste questa dieta?
Come suggerito dal nome, la dieta simula una condizione di digiuno e deve essere seguita per 5 giorni ogni 3-6 mesi. In questo periodo vengono assunte circa 1000 kcal giornaliere che diminuiscono ulteriormente giorno per giorno. L’obiettivo è attivare la produzione di corpi chetonici (in grado di nutrire il cervello al posto degli zuccheri) e bloccare la fame, diminuire la secrezione di IGF1 e insulina, correlati con le malattie dell’invecchiamento.
Non vorranno semplicemente venderci un kit?
Non è per questo che la dieta mima digiuno non ci convince, anche se ci fa riflettere il fatto che i kit siano disponibili da pochi giorni in Italia. Abbiamo messo in luce le nostre perplessità. La dieta del mima digiuno ha tutta l’aria di voler diventare un’altra moda e di essere un’altra inefficace rapida soluzione. Non c’è alcuna rieducazione alimentare in questo approccio dietetico, al contrario si possono conservare le proprie abitudini alimentari completamente sbagliate, purchè ogni 3 mesi poi si facciano 5 giorni di mima digiuno.
Non è più diligente seguire un’alimentazione sana e bilanciata di base senza dover poi ricorrere a questi rimedi?
Dr Antonio Galatà e Dr.ssa Chiara Volpe