Mi domando spesso e me lo chiedono in molti: qual è la linea alimentare più corretta da seguire?
Cos’è che dovremmo mangiare per vivere a lungo? E allora siamo quello che mangiamo o quello che mangiammo?
Avevo in cantiere questo articolo da un pò di tempo. L’altro giorno guardando il video dove Crozza imita uno chef vegano crudista ho deciso di tornare a lavorare a questo pezzo.
Il nostro corpo è una macchina complessa, una sorta di personal computer che svolge numerose operazioni ogni secondo. Le informazioni necessarie per operare sono contenute nel Dna, costituito da tantissimi geni ognuno dei quali interagisce con l’ambiente e permettendo al corpo di adattarsi alle nuove condizioni che gli si presentano.
Quello che siamo oggi è frutto di una lunga evoluzione, durante la quale abbiamo ereditato dai nostri antenati un pacchetto di “geni-funzioni”, che continua silentemente a modificarci, di generazione in generazione, in meglio e in peggio.
La storia inizia in Africa ed è lunga 3,5 milioni di anni, protagonista l’Homo Habilis. Questi inizialmente si nutriva esclusivamente di cibi vegetali colti dalle piante oppure raccolti al suolo. Dopo 500mila anni iniziò a nutrirsi di carne e precisamente di carcasse abbandonate, decretando l’inizio della storia carnivora dell’uomo (siamo carnivori da 3 milioni di anni!).
Non succede nulla per altri 2 milioni di anni sino a quando, solo (si fa per dire) 15 mila anni fa, l’uomo inizia a coltivare le piante e ad allevare i primi animali, la disponibilità del cibo cambia radicalmente le sue abitudini, aumentando la qualità della sua vita, almeno fino al giorno d’oggi.
Oggi quanto ieri, i vegetali dovrebbero rappresentare per l’uomo il principale fabbisogno energetico nutrizionale con la differenza che 10 mila anni fa questi prodotti gli erano resi spontaneamente dalla natura e non coltivati.
La coltivazione come l’allevamento ci hanno consentito di sfamare una popolazione in crescita esponenziale, considerando che 10 mila anni fa eravamo 8 milioni e oggi siamo 7 miliardi. Insomma, senza vegetali e carne non avremmo fatto tanta strada e scritto tanta storia.
A conti fatti, mangiamo vegetali da 3 milioni di anni e carne da 2 milioni e mezzo. Questi alimenti hanno interagito con i nostri geni plasmando la fisiologia del nostro corpo, privare oggi il nostro organismo di quello che ci ha reso quello che siamo non ha senso se non per una condivisibile scelta etica.
Forse dovremmo smettere di mangiare la carne?
Forse dovremmo mangiare solo vegetali eccetto le zucche che, come mostra Crozza nel suo video, piangono o non vogliono fare il bagnetto? Credo nulla di tutto questo.
Dovremmo tornare a mangiare la carne e i vegetali di una volta, quelli che ci hanno “allevato” per milioni di anni, rendendo il ciclo produttivo sostenibile, iniziando a sprecare di meno e a consumare lo stretto necessario.
Molte aziende hanno creato modelli produttivi sostenibili diversi da quelli intensivi dei colossi alimentari. Il risultato? I prodotti sono più buoni, hanno migliori caratteristiche nutrizionali e costano il giusto. La quantità acquistata è moderata dal prezzo più alto bilanciano il consumo e riducendo gli sprechi. In alcuni casi invece un hamburger costa al pubblico 1 €, mentre un kg di zucchine almeno il triplo con la differenza che produrre un hamburger “costa” tre volte di più di un kg di zucchine.
Diventare vegetariani o vegani non sembra essere la soluzione al problema ovvero l’alternativa sostenibile.
Dobbiamo preoccuparci soprattuto come e quanto il divenire allevatore e agricoltore hanno influenzato la natura e l’ambiente. Tornare a cogliere naturalmente quanto ci offre la natura non è sostenibile per una popolazione così numerosa che continua a crescere. La scelta non è tra carne o vegetali. Bensì tra come e quanto, alzando lo sguardo verso le persone che muoiono di fame e puntando il dito su coloro che scelgono di morire d’eccessi.
Se non hai visto il video di Crozza a cui facciamo riferimento, puoi trovarlo qui.