Abbiamo spesso parlato delle diete vegetariane, delle loro applicazioni e delle implicazioni etiche a riguardo. Nella popolazione mondiale sempre più persone decidono di seguire un’alimentazione vegetariana: è pertanto utile chiarire alcuni aspetti più tecnici legati alla scelta di astenersi totalmente dal consumo di carne e pesce.
Si può rimanere in salute non assumendo più proteine animali?
Una corretta alimentazione vegetariana è perfettamente compatibile con uno stile di vita sano perché la carne e il pesce vengono sostituiti da altre proteine vegetali che si trovano per esempio in questi 6 alimenti:
uova
latte e derivati
legumi e cereali (ceci, fagioli, fave, soia, piselli, lenticchie)
frutta secca
tofu e seitan (prodotti derivanti dalla soia, dai fagioli gialli e dal frumento)
quinoa (un alimento che sembra un cereale, simile al cous cous).
E’ da ricordare però che le proteine animali vengono dette nobili perché contengono tutti gli aminoacidi essenziali al nostro corpo, invece quelle vegetali devono essere combinate ad esempio pasta e fagioli, riso e piselli.
Le proteine animali nobili possono essere quindi sostituite?
Sì! Facendoci consigliare sempre da un nutrizionista esperto. Il rischio spesso è che nel tentativo di sostituire le proteine animali con fonti vegetali si superi o non si raggiunga il fabbisogno proteico.
La dieta vegetariana è utile a prevenire numerose patologie, come rivela un’interessante ricerca della rivista scientifica American Journal of Clinical Nutrition. Lo studio ha coinvolto 520.000 persone provenienti da 10 Paesi europei (Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Italia, Olanda, Norvegia, Spagna, Svezia e Regno Unito).
Lo scopo dello studio era quello di investigare i rapporti tra dieta, fattori ambientali e stili di vita, con l’incidenza di cancro e di altre malattie croniche.
In particolare questa analisi ha mostrato che non c’è una relazione diretta tra quantità di carne, uova o latticini consumati e rischio di sviluppare cancro al seno. Relazione che esiste con altri tipi di tumore, come quello del colon (soprattutto in relazione alla carne). I dati si riferiscono a oltre 320.000 donne di diversi Paesi europei. Solo la carne lavorata (insaccati, carne in scatola) sembra accrescere il rischio delle donne di ammalarsi di carcinoma mammario.
Se la scelta vegetariana è condivisa da un punto di vista etico, non vanno trascurati i rischi ai quali l’organismo può andare incontro. Le carenze nutrizionali sono tipicamente presenti in soggetti vegetariani inesperti, che non si fanno consigliare un corretto piano alimentare.
I problemi di salute che spesso si riscontrano nei “vegetariani fai da te” sono dovuti a carenze di proteine, ferro, calcio, acidi grassi omega 3, vitamina D e di vitamina B12. Questi infatti devono essere introdotti nelle giuste quantità nell’organismo attraverso la scelta di alimenti adeguati.
La carenza di vitamina B12, solo per fare un esempio, crea problemi al sistema nervoso centrale ed anemia. In questo caso il ricorso ad un integratore di vitamina B12 risulta una scelta possibile per i vegetariani o per chi ha avuto problemi in tal senso.
Questi dati evidenziano come il ruolo del nutrizionista sia indispensabile per formulare delle diete equilibrate per i vegetariani e per poter avere a tutte le età, anche in quelle più impegnative (gravidanza, allattamento, adolescenza, menopausa), tutti i vantaggi salutistici di una dieta varia e vegetariana. Unire la propria scelta etica alla salute è possibile