Gli stimoli che spingono verso il cibo sono di diversa natura: imparare a riconoscerli è fondamentale per una corretta alimentazione.
Tra le cose più importanti per un piano di sana e corretta alimentazione c’è sicuramente la capacità di distinguere il tipo di stimolo della fame, che il proprio organismo invia.
Una cosa va detta, anche se all’inizio non sarà sempre facile, è una sana abitudine che può essere appresa e applicata da tutti, anche con l’aiuto ed i consigli di un esperto nutrizionista.
Tra i vari tipi di fame, quello che probabilmente è più difficile da gestire è la fame nervosa, le cui cause possono essere di natura sia biologica sia psicologica.
Quanto alle prime (le cause di natura biologica), si verificano quando nel nostro corpo si ha un’alterazione del meccanismo di controllo dell’ipotalamo, che avverte l’organismo quando il livello di zuccheri è troppo basso, provocando come risposta il bisogno di cibo, ovvero la fame (se l’ipotalamo non funziona correttamente, avvertiamo un senso di fame anche quando l’organismo non ha in realtà necessità di nutrimento).
Più comuni e abbastanza diffuse sono poi le cause psicologiche, che inducono a mangiare pur non avendone bisogno.
Tale meccanismo – che oltretutto genera, dopo aver mangiato qualunque cosa si abbia a disposizione, un forte senso di colpa – ha le sue radici in questioni e problematiche appunto di natura psicologica.
Cibo ed emozioni (positive e negative) dunque, che mescolandosi danno vita a conseguenze molto spesso piuttosto controproducenti quanto a sana alimentazione ed equilibrio del nostro organismo e del suo funzionamento.
Si può avere fame nervosa per noia, per ansia, per tristezza, per solitudine, per scarsa autostima, per rabbia, per depressione, ma anche per la voglia di celebrare mangiando (in eccesso) un evento positivo della propria vita o un’occasione conviviale.
Per evitare che tali condizioni psicologiche si trasformino in problemi seri per la nostra salute, è fondamentale innanzitutto andare alla radice delle cause che le provocano e agire per eliminare la fonte del problema (chiedersi quindi perché si è tristi o nervosi o arrabbiati e cercare di sciogliere il nodo emozionale che genera anche la fame nervosa).
In secondo luogo è bene praticare costantemente attività fisiche e rilassanti, che oltre a migliorare la forma fisica fanno bene anche all’umore.
Inoltre può essere utile, per imparare a distinguere i tipi di fame, associare ad ogni pasto la sensazione fisica ed emotiva provata in quel momento, in modo da riuscire pian piano a capire se si tratta effettivamente di appetito biologico o di fame stimolata da elementi diversi: in questo modo si potrà quindi procedere con un regime alimentare corretto, in cui si soddisfa soltanto la fame effettivamente dettata da esigenze biologiche reali.
Infine, soprattutto se si hanno problemi di peso, è molto importante attenersi ad un regime dietetico controllato, redatto con l’aiuto di un nutrizionista esperto.
Questo potrà consigliare, a seconda delle esigenze e delle condizioni del paziente, anche l’utilizzo di integratori e prodotti naturali che aiutano a controllare la fame nervosa e a dare un senso di sazietà.