Sostenibilità alimentare ecco la prima regola di una dieta sostenibile.
Le proiezioni delle Nazioni Unite stimano una crescita della popolazione fino a quasi undici miliardi entro la fine del secolo, quali saranno le conseguenze politiche, sociali ed economiche e come dovremo rivedere la nostra dieta?
Alla luce dei dati delle Nazioni Unite, è necessario rivedere il modo in cui produrremo il cibo.
Ogni processo produttivo prevede una serie di reazioni chimiche per le quali è necessario un investimento energetico.
Più cibo produciamo e più energia chiediamo alla terra e l’investimento energetico aumenta all’aumentare del numero di processi di trasformazione.
Ogni anno l’umanità esaurisce virtualmente le risorse che la terra è in grado di generare in quell’anno.
Tutto quello che viene consumato in seguito costituisce un “debito” che l’umanità contrae con l’ambiente, utilizzando risorse che non verranno più rimpiazzate.
Una dieta è sostenibile quando l’energia che ci fornisce il cibo è più prossima possibile all’energia necessaria alla sua produzione.
Facciamo un esempio: quando diciamo che la pasta fornisce 100 kcal ci stiamo riferendo ad una forma di energia; se per produrre 100 calorie di pasta io ne impiego 200 il risultato è che ho contratto un debito energetico con il pianeta di 100 kcal.
La situazione peggiora nel caso di alimenti light o 0% di grassi dove l’energia complessiva del cibo viene ridotta e i grassi esclusi sono direzionati verso un’altra catena produttiva che richiede l’impiego di altra energia.
Potremmo affermare che consumando alimenti non trasformati risparmiamo energia. Gli alimenti non andrebbero modificati, bensì consumati così come la natura ce li offre oppure si potrebbe pensare di ridurre l’impiego energetico necessario alla trasformazione alimentare, una o l’altra ipotesi non abbiamo altra scelta!
Un’altro aspetto importante è conservare inalterati i nutrienti come vitamine, antiossidanti per rendere il cibo ancora più nutriente e potendo così aumentare i benefici riducendone le dosi. Ma questo è già un altro argomento che necessità di un nuovo articolo e di un nuovo video.
A noi la responsabilità di compiere delle scelte consapevoli, gli ignavi finiscono all’inferno (almeno secondo Dante)