Pochi giorni fa ho partecipato al progetto “A Tavola con la LILT” (Lega Italiana Lotta ai Tumori) progetto di promozione dei Sani e corretti stili di vita.
Una realtà didattica ed umana importante, quella che ho trovato presso l’istituto Ferraioli
Antonio Esposito Ferraioli infatti, fu vittima della camorra mentre svolgeva proprio il nobile mestiere di cuoco rappresentando oggi, un eroe forse mediaticamente fra gli invisibili come spesso accade, ma culturalmente incisivo per la formazione di tanti giovani studenti pronti ad affrontare il futuro con onestà e sacrificio.
A lui è dedicato il premio al quale mi pregio di aver partecipato quale giurato.
A Tavola con la LILT contro i tumori. IL PREMIO
Un premio curioso ed impegnativo, legato ad una rassegna enogastronomica che porta con sé la valenza sociale della testimonianza sul contrasto all’illegalità, e didattica, quale strumento appunto, di promozione di stili di vita sani e corretti. I temi scelti sono stati: “Benvenuto cocktail, un sorso di salute”; “La dieta mediterranea: il buono va a tavola”; “Il ben. essere con la prevenzione a tavola”; “Lo spreco alimentare? L’etica fa lo chef”; “La buona pasticceria, dulcis in salute”: “Dalla vigna al bicchiere”.
Tecnicamente voglio sottolineare la bravura degli studenti nel presentare l’elaborato, puntali e sempre molta attenti nel soddisfare l’attinenza alla tematica. Ottime anche le dimostrazioni pratiche. Il mio sguardo si è soffermato su di loro, intravedendo piccoli grandi professionisti. È incredibile constatare quanta creatività possano esprimere i ragazzi che oggi, rappresentano l’anello essenziale di congiunzione per completare quella necessaria rivoluzione in cucina, realizzando la sua naturale transizione verso il salutare.
Il Prof. Tiberini Gianluca – tecnologo Alimentare e Biologo Nutrizionista – e soprattutto docente di Scienza degli Alimenti Ipsseoa – Commissione Salute aggiunge: quando il sapere diventa saper fare e poi saper essere gli alunni diventano competenti; oggi questo si è realizzato. Gli Alunni hanno dimostrato Professionalità, come Uomini, Cittadini e Lavoratori del Futuro.
A Tavola con la LILT contro i tumori. Il Dott. Antonio Galatà:
<<Sono orgoglioso di aver preso parte non ad un mero evento ma ad una manifestazione, perfetto equilibrio di gusto e salute che, partendo dalla professionalità e formazione di nuovi chef, guarda alla sana alimentazione come forma di prevenzione da gravi malattie quali appunto il tumore, e come cura per il corpo e l’animo. L’alimentazione è una scienza così come la cucina, e solo attraverso questa consapevolezza che potremmo realmente scoprire il gusto di stare a tavola con il sorriso. L’arte della gastronomia oggi, è diventata scientificità del gusto, emotività sensoriale, responsabilità professionale. La rassegna che nasce come strumento di educazione sociale ed alimentare, diventa uno straordinario e direi innovativo strumento di sensibilizzazione che, parte dalla tavola per approdare alla tutela della nostra salute. Non possiamo guardare al cibo come a qualcosa da mangiare e dimenticare ma al contrario, come ad un universo di possibilità che attraversa la felicità del sapore, l’appagamento del corpo, il benessere della nostra salute. Bisogna saper ascoltare gli alimenti, riuscendo a trarre attraverso una integerrima gastronomia, dalla loro preziosità i frutti della nostra felicità. Salute ed amore dunque, devono essere elementi essenziali del paradigma esistenziale di uno chef.>>
Agli studenti dell’istituto Ferraioli, rivolgo i miei complimenti ammonendoli a mantenere sempre alta l’attenzione sui temi della corretta alimentazione, che non parte dalla scrivania di un nutrizionista, ma proprio dalle cucine dei cuochi, che potranno trovare però in dottori, biologi e vari professionisti del settore, complici e sostenitori.
Rossini ci ricorda che l’appetito è per lo stomaco quello che l’amore è per il cuore ed io aggiungo, a noi spetta l’obbligo di dare alimento con amore al benessere del gusto.
È questa la strada giusta per promuovere la salute a tavola formare le nuove leve. In tale direzione, rivolgo un appello ai colleghi cuochi, chiedendo loro di rivedere l’approccio per l’inserimento di questi ragazzi in brigata, cercando di dare maggiore spazio alle loro idee, imparando ad ascoltarne la creatività, indirizzandoli tecnicamente ma lasciandoci anche, altresì, contagiare dalla loro briosa generazione.
Luisa Vaccaro