La sardina, chiamata anche sarda o sardella, è un pesce azzurro osseo appartenente alla specie Sardina Pilichardus ed all’ordine dei Clupeiformi.
Presenta una colorazione verde-azzurra sul dorso e argentea sul ventre ed i lati.
Vive nell’Oceano Atlantico orientale e nel Mar Mediterraneo.
Da un punto di vista ambientale, la sardina non è a rischio di estinzione nonostante sia uno dei pesci più pescati al mondo.
La sua pesca si aggira ai 30 milioni di tonnellate l’anno che rappresentano un terzo della cattura globale di cui solo l’1% è destinato all’alimentazione umana.
Oltre il 50% delle sardine viene infatti impiegato per alimentare i pesci di allevamento, come il salmone e l’aragosta in Canada. E un altro 40% è utilizzato per integrare i mangimi di avicoli e suini con proteine nobili.
Da un punto di vista nutrizionale invece, questo pesce è fonte di diversi nutrienti che hanno un’influenza positiva sulla salute.
Viene classificato come pesce semimagro, in cui la concentrazione lipidica si aggira dal 3 all’8%.
A differenza però della maggior parte dei pesci in cui il contenuto di colesterolo è di 60 mg/100 g di prodotto, la sarda presenta un contenuto di 100 mg/100g.
D’altra parte, di particolare importanza è la presenza di acidi grassi insaturi ω-3 e di vitamina B12 che proteggono da malattie che interessano il sistema cardiocircolatorio.
I primi abbassano i livelli di trigliceridi e regolano positivamente la concentrazione di colesterolo nel sangue, mentre la vitamina influisce sui livelli di omocisteina che in caso di eccedenza rappresenta un fattore di rischio per le patologie cardiovascolari.
L’alto contenuto di acidi grassi ω-3 nelle carni del pesce, in particolare EPA e DHA, è dovuto al fatto che le piante che crescono nelle acque che fanno parte della catena alimentare del pesce stesso, contengono acido α-linolenico, acido grasso essenziale negli animali e precursore degli ω-3.
La sarda è anche ricca di vitamina D e fosforo grazie ai quali si ha un buon metabolismo del calcio e come conseguenza, miglioramento della salute ossea e rafforzamento scheletrico.
Oltre al fosforo sono presenti altri importanti minerali come magnesio, zinco, rame e selenio.
La sardina può essere consumata fresca o sott’olio e ovviamente ci sono delle differenza nutrizionali.
“Per 100 grammi di prodotto abbiamo circa 120 calorie per l’alimento fresco e ben 200 per quello sott’olio.”
Piatti unici che contengono questo prezioso alimento e riforniscono di molti nutrienti possono essere pasta con sarde e broccoli oppure pasta con sarde e fiori di zucca.
Nel caso invece si volesse rimanere più leggeri, si possono farcire le sardine con aglio, buccia d’arancia e rosmarino successivamente farle insaporire con un filo d’olio, sale e pepe e alla fine cuocerle sulla griglia.
Bibliografia
Caporale Angela. SARDINA, UN PESCE “POVERO”, MA RICCO DI BENEFICI. Il giornale del cibo. 2018 Gennaio 12.
Cappelli P. & Vannucchi V. Chimica degli alimenti. Conservazione e trasformazioni. 2016
Deppieri Agata. Elogio della sardina: è saporita, costa poco, fa bene alla salute e anche all’ambiente. Il fatto alimentare. 2011 Aprile 5.
Sitografia
nut.entecra.it/646/tabelle_di_composizione_degli_alimenti.html?idalimento=122800&quant=100
www.cucchiaio.it/ricetta/ricetta-grigliata-sarde/
www.sapere.it/sapere/approfondimenti/animali/pesci/sardina.html