Intolleranze. Ormai basta un po’ di mal di testa, un po’ di stanchezza o di gonfiore per fare i test. Ma si tratta sempre di intolleranza alimentare? No, infatti sono circa 8 milioni gli “intolleranti immaginari”.
Le intolleranze alimentari comprendono tutte le reazioni che seguono l’ingestione di un alimento e spesso si manifestano con l’incapacità di digerire o assimilare alcune componenti degli alimenti. La reazione può riguardare ogni componente alimentare (sia macronutrienti sia micronutrienti sia additivi) e non coinvolge il sistema immunitario. Spesso il disturbo è causato dalla mancanza di specifici enzimi o da suoi difetti, come nell’intolleranza al lattosio (causata dall’assenza della lattasi, l’enzima che ne permette la digestione).
Come mai il numero di persone intolleranti continua ad aumentare?
Purtroppo tra le cause principali ci sono i test delle intolleranze alimentari che negli ultimi anni hanno preso sempre più piede. Infatti, come ci avverte l’Associazione di Dietetica e Nutrizione Clinica, questi test farlocchi risultano positivi 9 volte su 10. Vengono eseguiti ovunque, dalla farmacia agli studi privati, ma ciò che non viene detto è che questi test non hanno alcuna validità scientifica; dal test citologico al test del capello, il risultato non cambia: la letteratura scientifica non dimostra la loro affidabilità. Altro aspetto da tenere in considerazione è che mentre i test convenzionali sono rivolti a diagnosticare l’intolleranza verso un singolo componente (ad esempio lattosio o glutine), quelli non convenzionali diagnosticano spesso l’intolleranza ad addirittura 40-50 alimenti con in una sola volta.
Quante sono le intolleranze riconosciute?
Diciamo che l’intolleranza al lattosio è forse l’unica ad essere riconosciuta da tutto il mondo scientifico; per quanto riguarda quella al glutine oggi si cerca invece di parlare di “sensibilità al glutine”, condizione per cui dopo aver mangiato alimenti contenenti glutine, si presentano sintomi simili a quelli riportati nella celiachia (gonfiore, flatulenze, dolori addominali, etc). In questi casi però manca la componente genetica e sono assenti le tipiche lesioni intestinali provocate dagli anticorpi ai villi intestinali.
Sempre più spesso i termini “allergie” ed “intolleranze alimentari” sono utilizzate come sinonimi in modo del tutto errato.
Ma in cosa si differenziano?
Nonostante sia le intolleranze alimentari sia le allergie siano reazioni di tipo non tossico e dipendono da una suscettibilità individuale ad alcune molecole, solo le allergie scatenano immediatamente una reazione immunologica anormale in cui possono agire le immunoglobuline E (Ig E) o di altro tipo.
Quindi prendiamo coscienza che la diagnosi di allergie e intolleranze alimentari con test non convenzionali sono infondate e che anzi, inducono confusione poichè forniscono false credenze alimentari ai pazienti che hanno la speranza di avere una risposta facile e definitiva ai loro problemi. Inoltre non sottovalutiamo il fatto che tali test possano ritardare una diagnosi e che soprattutto in età pediatrica potrebbe causare regimi dietetici deficitari.
FONTI:
- http://www.adiitalia.net
- “Manuale di nutrizione clinica e scienze dietetiche applicate”, P. Binetti, M. Marcelli, R. Baisi.