Yoga e alimentazione. Chi cerca indicazioni sulla dieta di un praticante di yoga dopo questa lettura potrebbe rimanere sconcertato.
Nel testo La vita di Milarepa, famoso yoghi e santo tibetano si narra che ad un certo punto della sua vita e per un lungo periodo di tempo, lo yoghin si ritrovò a cibarsi di ortiche selvatiche che crescevano intorno al suo eremo isolato nelle desolate montagne himalayane.
Uno dei testi più antichi ed importanti di Yoga si chiama Hathayogapradipika, opera di Svātmārāma, discepolo di Gorakhnāth (XV sec.). Nel secondo capitolo, prima strofa, si può trovare un indicazione di come deve essere l’alimentazione per uno yoghi: SANA E MODERATA. Può sembrare riduttivo, ma racchiude il principio che sta alla base di tutto il discorso dell’alimentazione secondo questa antica scienza.
Questi testi antichi venivano imparati a memoria e dovevano essere dunque essenziali nello spiegare le indicazioni da seguire. La prima volta che compare in questo testo la parola alimentazione è per indicare il primo ostacolo da superare per avere successo nella pratica dello yoga e si trova nel primo capitolo al paragrafo 5 in cui si afferma di “evitare l’eccesso di cibo” . Sappiamo tutti quanto sia deleterio per la nostra salute eccedere e dunque anche uno yoghi veniva messo in guardia.
La giusta idea di come deve essere la dieta di uno yoghi l’ho trovata in un romanzo di Gordon intitolato Medicus. E’ un racconto ambientato nell’ anno mille in cui un europeo intraprende un viaggio in Medio Oriente per apprendere l’arte della medicina che all’epoca era molto più sviluppata in quell’area del mondo. Lo studioso si ritrova ad assistere come studente il più famoso medico dell’epoca Ibn Sina che gira in visita i pazienti dell’ospedale. Avvicinandosi, chiede ad ognuno di loro di cosa soffrono. Parla con un cammelliere, che si è sentito male durante un suo viaggio ed ora si trova in questo ospedale; le sue condizioni non migliorano in quanto l’uomo si rifiuta di mangiare e le sue forze di stanno indebolendo. Il medico dopo aver interrogato i suoi studenti su cosa si possa fare in questo specifico caso, ordina che all’ uomo vengano portati latte e datteri.
Quali alimenti sono considerati sani?
Vi sono diversi elenchi, e si possono riassumere in: frumento, cetrioli, latte cagliato semi scremato, fagioli, zenzero, latte, riso, burro chiarificato, tutte le verdure con moderazione (ad eccezione di cipolle ed aglio), frutta fresca, frutta secca, oli vegetali, zuccheri naturali come miele , etc.
Da questo breve e non esaustivo elenco, manca la carne per via del fatto che lo yoghi applica la pratica della non violenza come prima regola. Ma anche in questo caso va fatto notare che alcuni medici ayurvedici che si basano sull’antica scienza medica Indiana e quindi molto vicina alla filosofia yoga, a volte prescrivono la carne tra gli alimenti di cui cibarsi per migliorare lo stato di salute di un paziente che ne ha bisogno.
Ed ancora, esistono alcuni yoghi che si nutrono di carne in alcuni luoghi impervi che non offre molte possibilità di procurarsi cibi diversi. Da qui ricordiamo come queste filosofie accettino senza indugio la credenza della reincarnazione ed il grande valore attribuito alla vita umana “cosi rara da ottenere” e superiore a qualsiasi altra forma.
Il cibo e il nutrimento sono un mezzo e non un fine alla semplice sopravvivenza
Il cibo che mangiamo deve essere puro, immacolato e ottenuto onestamente, non procurato con l’imbroglio, l’inganno e la persecuzione o altri mezzi ingiusti
Il mio consiglio è di mangiare cibi facilmente digeribili, naturali, genuini, di stagione e “ non pensarci più”
Siamo nati dalla terra ed è da quella che dobbiamo trarre nutrimento. Combinare i cereali con spezie indiane può essere yogico per un praticante Indiano ed un piatto di pasta integrale biologica di grano antico e pomodoro dell’orto lo è per un praticante di yoga in Italia.