Betatrofina. Nel 2012, il Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università di Pisa ha scoperto il “termometro” che misura la salute del pancreas.
La betatrofina è un ormone in grado di controllare la proliferazione delle cellule beta pancreatiche, aumentando i livelli di insulina e quindi controllando al meglio il livello di glucosio nel sangue. I ricercatori di Pisa hanno scoperto che la betatrofina viene secreta nel fegato e nel tessuto adiposo, ma non hanno ancora identificato il suo meccanismo d’azione.
In caso di diabete, il piano alimentare resta uno dei cardini fondamentali nella prevenzione e cura; è necessario sia elaborato seguendo le linee guida vigenti in materia, affidandosi alle figure mediche competenti, le quali in sinergia con i nutrizionisti potranno elaborare la cura adeguata. Il ruolo dell’alimentazione nel trattamento della malattia è molto importante, tanto che si parla di “dietoterapia” ovvero “terapia nutrizionale per il diabete”.
Contrariamente a quello che molti pensano, l’alimentazione ideale del diabetico non deve essere affatto restrittiva! Nel caso di diabete di tipo 1, insulina dipendente, dovranno essere conteggiati i carboidrati ed adeguati alle unità di insulina giornalmente somministrate.
Per questo è fondamentale confrontarsi con il nutrizionista! E’ importante assumere alimenti di origine vegetale, ricchi di antiossidanti, utili nella prevenzione delle complicanze causate dal diabete. Sulla tavola non devono mai mancare verdure crude o cotte, frutta, legumi e cereali ricchi in fibre in grado di ridurre l’indice glicemico. L’assunzione giornaliera dei lipidi deve essere moderata, preferendo i grassi insaturi di olio extravergine, salmone, mandorle.
I carboidrati, non devono essere assolutamente eliminati!
La quantità e la qualità dei carboidrati assunti ad ogni pasto rappresenta uno degli aspetti più importanti della “dieta del diabetico“! La quota di carboidrati prevista è circa il 50-55% delle calorie quotidiane. Importantissimo invece limitare gli zuccheri semplici (frutta tipo melone, arance, anguria, centrifughe, estratti, succhi di frutta, tè e bevande gassate) sostituendoli con un apporto bilanciato di carboidrati complessi (pane, pasta, cereali, lamponi, pop corn, farina di segale) e di fibre. Lo zucchero da cucina, ad esempio, non deve assolutamente superare i 5 grammi al giorno; è bene sostituire lo zucchero con dei dolcificanti. Lo zucchero di canna ha lo stesso effetto glicemico dello zucchero raffinato bianco.
Non esistono alimenti vietati e regimi restrittivi, la terapia vincente è un piano alimentare vario e bilanciato, ricco in fibre e grassi buoni
A cura di Manuela Codispoti
Fonti
http://www.epicentro.iss.it/problemi/diabete/diabete.asp
https://notiziemediche.it/diabete/diabete-scoperto- alluniversita-di- pisa-il- termometro-che-misura- la-salute- del-pancreas/