Metalli pesanti nel nostro organismo, li introduciamo quotidianamente tramite l’alimentazione.
I metalli pesanti sono composti chimici che esistono in natura e che si trovano nel terreno, nell’acqua e nell’atmosfera. Costituiscono un problema di sanità pubblica perché non sono biodegradabili e le attività umane come l’allevamento, l’industria e i gas di scarico di autoveicoli, facilitano le contaminazioni durante la lavorazione e la conservazione degli alimenti. L’ingestione di acqua o cibo contaminato, causa il loro accumulo ed effetti dannosi per l’organismo.
Quali sono i metalli pericolosi?
Cadmio, Arsenico, Nickel, Piombo, Mercurio sono tutti metalli pesanti. Quando ingeriti sono in grado di avere effetti tossici sul nostro corpo. Ricordiamo che invece altri metalli come Ferro, Manganese e Zinco, sono indispensabili perché aiutano gli enzimi a svolgere le reazioni che avvengono all’interno delle cellule.
Perché i metalli pesanti sono stati rinominati “killer subdoli”?
Secondo l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il 25% delle malattie è secondario ad intossicazione da metalli, con una mortalità pari al 24%. Essi hanno la capacità di accumularsi in diversi tessuti dell’organismo dando il via a processi di cancerogenesi e mutagenesi; inoltre aumentano la prevalenza del tumore gastrointestinale.
Uno dei principali meccanismi d’azione è la sostituzione ai minerali utilizzati per i processi vitali: in eccesso di metalli tossici o in carenza dei minerali indispensabili, i metalli pesanti occupano i siti di legame destinati ad altre molecole. Ad esempio il Piombo sostituisce il Calcio, l’Alluminio il Magnesio e il Cadmio lo Zinco.
A quali alimenti bisogna fare attenzione?
Nel 2015 l’Autorità Europea sulla Sicurezza Alimentare (EFSA) ha pubblicato un parere scientifico sui rischi della salute umana associati al nichel e al mercurio nei prodotti alimentari. Il nichel si trova soprattutto nelle verdure e nell’acqua potabile, mentre il mercurio nel pesce. L’EFSA ha stabilito una dose giornaliera tollerabile per il nichel pari a 2,8 microgrammi/kg di peso corporeo. Per quanto riguarda il metilmercurio invece, è stata stabilita una dose tollerabile settimanale pari a 1,3 microgrammi/kg di peso corporeo. Poiché tra i pesci con un elevato contenuto di mercurio ci sono il pesce spada, il luccio, il tonno e il nasello, è preferibile consumare pesci di taglia inferiore.
FONTI
- https://www.efsa.europa.eu/it/topics/topic/metals
- Arora M, Kiran B, Rani A, Rani S, Kaur B, Mittal M. 2008. Heavy metal pollution accumulation in vegetables irrigated with water from different sources. Food Chemistry 111 811-815. 3. IARC. 1993.
- Cadmium and cadmium compounds. In: Beryllium, Cadmium, Mercury and Exposure in the Glass Manufacturing Industry IARC Monographs on the evaluation of carcinogenic risks to humans. International Agency for Research on Cancer, Lyon, Vol.58, 119-237 4.
- Turkdogan MK, Killicel F, Kara K, Tuncer I, Uygan I. 2002. Heavy metals in soils, vegetables and fruits in the endemic upper gastrointestinal cancer region of Turkey. Environmental Toxicology and Pharmacology 13, 175-179.