Beyoncé, Shakira, Jennifer Lopez: tre vip, tre sex symbol, ma soprattutto tre diverse fautrici della Dieta dei 22 giorni, la nuova tendenza che ha rapito il cuore (e lo stomaco) dei personaggi famosi alla ricerca di un dimagrimento rapido ed efficace.
Le sostenitrici della Dieta dei 22 giorni non hanno dubbi: con questo metodo si possono perdere fino a 11 Kg in tre settimane. Come? Cambiando stile di vita, per “riprogrammare” l’organismo secondo criteri più efficaci e spiegare ai nostri geni che possono bruciare molti più grassi, perfino eliminando le malattie. Possibile che 22 giorni di dieta possano avere simili effetti sulla genetica? Secondo Marco Borges, nutrizionista e fisiologo dello sport, nonché inventore della Dieta dei 22 giorni, evidentemente sì.
I principi della dieta dei 22 giorni
La dieta dei 22 giorni segue alcuni principi di base, applicati poi, nello specifico, al regime alimentare vero e proprio. Vediamo quali.
- Mangiare vegetale: scegliere frutta e verdura lavorate il meno possibile per non costringere il nostro organismo a sforzi supplementari nella digestione.
- Consumare tre pasti al giorno, di cui l’ultimo – la cena – lontano dal momento in cui si va a letto: questo permette di controllare il proprio appetito ed evitare di mangiare fuori orario.
- 80% di carboidrati, 10% di grassi e 10% di proteine. Questa è secondo Borges la composizione ideale dell’alimentazione giornaliera, distribuendo la maggior parte dei carboidrati nella fascia mattutina, per essere certi di bruciarli conservando una buona dose di energia per affrontare la giornata. Saltarli a cena significa invece attingere nella fascia notturna ai grassi corporei, bruciandoli.
- Esercizio fisico: sì, circa 30 minuti al giorno. Ma attenzione: lo sport non è finalizzato al bruciare le calorie, quanto piuttosto al mantenersi in attività.
- Acqua: berne molta: le dosi consigliate sono di 13 bicchieri da 240 ml al giorno per gli uomini e nove per le donne. La mattina è consigliata l’assunzione di un bicchiere di acqua e limone, per purificare l’organismo dalle tossine accumulate durante la notte e attivare il metabolismo.
Quali alimenti sono concessi dalla dieta dei 22 giorni?
Tutte le verdure, purché da crude pesino non più di 250-300 g. Concessi anche cereali e pseudocereali che da cotti pesino 100-150 g, poi noci e semi di ogni tipo.
Meglio mangiare vegano o gluten-free. Sempre, possibilmente, biologico.
Concesso l’olio d’oliva o altri tipi di olio, come quello di cocco, i brownies e i biscotti purché completamente vegan, semi e quinoa, ottimi anche per creare fantasiosi tortini per il pranzo o la cena.
Dieta dei 22 giorni: fa bene o male?
Per quanto non si possa parlare di una dieta controproducente in senso stretto, è innegabile che la completa assenza di carne e latticini nella dieta dei 22 giorni abbia degli svantaggi.
Come abbiamo spiegato diverse volte, per essere davvero bilanciata una dieta deve comprendere tutti i tipi di alimenti, senza costringere a rinunce: cosa pensate che potrà accadere reintroducendo all’improvviso tutti gli alimenti esclusi al termine del ciclo di tre settimane? Un aumento improvviso di peso è ovviamente solo uno degli effetti, ma certamente il più evidente.
A cosa serve quindi perdere 11 kg in tre settimane se al termine di esse lo squilibrio tra quanto assunto fino a quel momento e quanto si assumerà successivamente è così forte? E perché costringersi ad un’alimentazione senza glutine o completamente vegana se le diete maggiormente efficaci comprendono anche carne, uova e latticini (ma soprattutto se non si è né celiaci né vegani)?
Personalmente continuo a restare scettico sui regimi alimentari restrittivi scelti senza essere di fronte ad allergie o intolleranze conclamate.
Ma soprattutto, resto scettico sull’efficacia di regimi alimentari destinati ad essere stravolti in breve tempo. Non è forse meglio imparare a mangiare (e cucinare) sano tutto l’anno?