Tutti gli zuccheri sono necessari all’organismo per avere una dieta sana ed equilibrata. Da un punto di vista dell’evoluzione la preferenza del palato per il gusto dolce è una sorta di segnale di sicurezza, motivata dal fatto che questo sapore indica una fonte di energia, come i carboidrati, con un alto livello di utilità per l’organismo.
Ma attenzione alle quantità assunte. Infatti sono di questi giorni le nuove linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che parlano di un moderato uso degli zuccheri per avere un’alimentazione corretta e bilanciata.
Vediamo quali sono nel dettaglio.
– Saccarosio (zucchero da tavola), glucosio, fruttosio (aggiunti ad alimenti e bevande) e gli zuccheri naturali (miele, frutta e latte) non dovrebbero superare il 10% delle calorie giornaliere. Secondo l’indagine nazionale dei consumi in Italia INRAN-SCAI 2005-06, gli italiani sono al di sotto di questa soglia, rispetto ad altre popolazioni europee. Segno evidente che la nostra dieta mediterranea, ancora una volta, si conferma una delle più sane.
– L’OMS raccomanda un consumo di 25 grammi al giorno (una zolletta di zucchero pesa 5 grammi), limitando appunto il consumo di zuccheri al di sotto del 10% delle calorie totali giornaliere, suggerendo che un’ulteriore riduzione al 5% potrebbe comportare ulteriori benefici per la salute. Tuttavia bisogna anche pensare che queste indicazioni sembrano focalizzare l’attenzione su un unico componente dell’alimentazione: si corre così il rischio di perdere di vista l’apporto calorico totale o, peggio ancora, lo stile di vita nel suo complesso.
– Dolcificanti sì oppure no? Per l’OMS i dolcificanti si possono assumere senza problemi. La sicurezza dei dolcificanti non calorici è oggetto di un ampio dibattito che continua a dividere chi li ama e chi li detesta. Negli anni sono stati raccolti studi e ricerche che consentono di escludere un’associazione tra dolcificanti non calorici e il rischio di diverse neoplasie comuni. Secondo recenti studi americani i dolcificanti sono del tutto sicuri, anche in gravidanza.
Infine è bene ricordare l’aspetto “comfort food”.
Il gusto dolce riscontra un elevato indice di gradimento già nei neonati, i quali reagiscono con un’espressione facciale di felicità e soddisfazione ad un preparato zuccherino. Estendendo questa situazione agli adulti, si può dire che in situazioni di rabbia, noia, stress, ed altre emozioni negative, lo zucchero aiuta a reagire meglio e a sentirsi meglio.
Un aspetto importante da non sottovalutare, anche se l’effetto dura solo il momento di un boccone!