Sport amatoriale e sport agonistico
Quando si parla di sport è importante distinguere chi lo pratica per puro diletto, con l’unico obiettivo di migliorare la propria forma fisica, da chi svolge attività sportiva agonistica, dedicando gran parte del proprio tempo libero agli allenamenti e alle gare.
In linea generale, si intuisce subito l’importanza di riuscire a gestire uno stile di vita in cui le sedute di allenamento si sommano agli impegni di vita quotidiana dal lavoro alla famiglia.
Personalmente pratico sport a livello agonistico da molto tempo e nell’ultimo periodo anche atletica leggera. Ho imparato a gestire il tempo e soprattutto a dedicare la giusta attenzione all’alimentazione.
Ultimamente, ho partecipato a numerose corse su strada ed ho notato quasi sempre che la maggior presenza , in termini numerici, è quella degli atleti “master”, ossia atleti non professionisti che rientrano nelle varie categorie di età (35, 40, 45, 50 ecc…) e riempiono di gioia ed entusiasmo le gare, trasformandole in veri e propri eventi con migliaia di partecipanti. Allo stesso tempo, durante i miei allenamenti quotidiani (spesso alle Terme di Caracalla), ho la possibilità di osservare e studiare da vicino le abitudini di molti atleti amatori, apprezzando l’impegno che dedicano alla corsa, e ammirando come in alcuni casi riescono a raggiungere risultati di valore assoluto. E’ chiaro che per raggiungere questi risultati bisogna allenarsi con costanza e spirito di sacrificio! In questo contesto, ho la possibilità di seguire da vicino molti praticanti e di confrontarmi quotidianamente con loro su diversi argomenti per esempio la tipologia di allenamento, la gestione del tempo con gli orari di lavoro/famiglia e la gestione dell’alimentazione.
Purtroppo, mi dispiace sottolineare, che spesso proprio l’alimentazione viene messa in secondo piano e il quadro generale che ne viene fuori non è dei migliori.
Gli errori alimentari degli atleti
Molti atleti, infatti, mangiano poco e male, alcuni addirittura saltano i pasti, altri non fanno colazione e altri ancora seguono la dieta consigliata dall’amico perchè “su di lui ha funzionato”. Da questo scenario, si capisce che buona parte degli atleti amatori mangia in maniera disordinata e spesso insufficiente per sostenere il fabbisogno necessario a svolgere le proprie attività. In questo modo, non è solo la prestazione fisica a risentirne ma si rischia di compromettere anche la propria salute.
Al riguardo, in un sondaggio effettuato dalla Commissione permanente “Nutrizione” dell’Ordine Nazionale dei Biologi, in occasione della Maratona di Firenze 2014, è emerso che molti atleti non seguono un’alimentazione corretta e ammettono di essere disinformati sull’argomento. Pur riconoscendo l’importanza del binomio alimentazione-attività fisica, molti atleti non si preoccupano di associare un piano alimentare adeguato alla loro preparazione e spesso “l’interferenza” di figure professionali non qualificate accentua questo stato di disinformazione.
L’importanza di un piano alimentare individuale
Al contrario, la presenza di un professionista che riesce a coniugare le conoscenze della Scienza dell’Alimentazione, il nutrizionista, con la pratica delle varie discipline può aiutare gli atleti a migliorare il loro stato di forma e potrebbe rappresentare un punto di riferimento anche per le società sportive.
Il piano alimentare deve essere assolutamente individuale e deve tenere in considerazione tutti gli aspetti della vita quotidiana del soggetto per evitare condizioni di cattiva nutrizione che aumentano il rischio di infortuni e patologie. Solo con l’alimentazione si garantiscono i nutrienti che verranno poi trasformati dal corpo in elementi strutturali ed energia. Allo stesso tempo, è necessario sottolineare che non esistono alimenti “miracolosi” capaci di aumentare le prestazioni fisiche ma solo buone abitudini da mantenere in maniera costante.
I miglioramenti, infatti, si ottengono gradualmente e in linea con quelle che sono le caratteristiche individuali dell’atleta senza incorrere nell’errore di voler ottenere un risultato nel più breve tempo possibile. In conclusione, non è sufficiente conoscere quali insidie si possono nascondere dietro un’attività sportiva svolta senza un’adeguata preparazione atletica ma è bene soffermarsi sui rapporti sport-alimentazione, ricorrendo all’ausilio di professionisti in grado di seguire e sostenere gli atleti nel migliore dei modi.
In questa corsa verso la salute noi siamo pronti ad affiancarvi.
Dott. Mario Caratozzolo