Tra le diete da inserire nella lista delle diete con evidenti criticità, troviamo di sicuro la dieta Gift, nata nel 2004.
Su quali principi si basa? Come è formulata? Ha effetti collaterali o controindicazioni?
La dieta si basa su 4 fattori: Gradualità, Individualità, Flessibilità e Tono, da qui l’acronimo del nome.
Il punto di partenza di questo regime alimentare consiste nell’attivazione del metabolismo attraverso la distribuzione dei pasti nella giornata: in sostanza non contano più le calorie introdotte ma la stimolazione del metabolismo mediante l’attivazione dei centri di regolazione, agendo direttamente sulle sedi cerebrali dell’ipotalamo e promuovendo il consumo calorico invece che il deposito adiposo.
I punti principali sono:
- L’attivazione metabolica
- La calma insulinica
Nello specifico, dieta Gift dovrebbe intervenire soprattutto a livello della regolazione del metabolismo (miglior impatto insulinico e conservazione della massa muscolare) e della modulazione dell’appetito (controllo ipotalamico); a tale scopo, dieta Gift si avvale di alcuni principi cardine che nel tempo dovrebbero garantire il risultato.
Tra questi:
- Abolizione del conteggio calorico
- Attivazione del metabolismo e conservazione della massa muscolare con l’attività fisica
- Abbinamento di carboidrati e proteine nello stesso pasto.
Ma la dieta Gift funziona? Quali sono le sue criticità?
La dieta Gigt è un sistema alimentare corretto solo in parte perchè non è la soluzione ideale per i soggetti con scarsa motivazione al dimagrimento o per soggetti molto in sovrappeso: infatti offre risultati graduali ma lenti e per chi necessita di una visualizzazione rapida del primo dimagrimento, questa lenta progressione potrebbe risultare controproducente. Insomma si dimagrisce lentamente.
Un altro fattore a mio avviso discutibile è la colazione molto abbondante che diventa il pasto principale. Talvolta risulta difficile per noi italiani preparare o mangiare grandi quantità di cibo al mattino, unendo per esempio più proteine animali insieme (formaggi, pesce, uova, carne) e oltretutto non siamo abituati, a differenza dei paesi anglosassoni, ad avere questo stile alimentare per colazione. E’ giusto fare una buona prima colazione e che rappresenti un pasto importante è corretto. Non è invece corretto che debba essere il pasto principale della giornata. L’equilibrio tra i vari macronutrienti, proteine, grassi e carboidrati, non è necessario all’interno dello stesso pasto, ma all’interno della giornata o di periodi più lunghi.
Inoltre questa dieta tende a consigliare i salumi. E’ abbastanza evidente però dai dati di letteratura scientifica che un consumo molto contenuto di salumi è la migliore scelta alimentare.