Il latte materno è sempre da preferirsi perchè correlato con un minore rischio/incidenza di molte patologie come: infezioni, enterocoliti, alcuni tipi di tumori, ipertensione, ipercolesterolemia, diabete di tipo 1 e 2 e obesità. Alcuni studi lo correlano anche ad un miglior quoziente intellettivo.
Allattare al seno rappresenta quindi la maggiore prevenzione che si possa attuare oggi.
Nei primi 6 mesi di vita l’alimentazione del bambino è esclusivamente affidata all’allattamento al seno. A partire dal sesto mese, senza attendere esattamente il giorno del compimento, si integrano altri alimenti per tutto il primo anno di vita.
Già durante la gestazione il corpo della donna si prepara ad allattare. L’areola diventa più scura, per essere più facilmente individuata dal nascituro, spuntano piccoli rigonfiamenti (Ghiandole di Montgomery). Non esiste quindi alcuna particolare pratica da compiere per prepararsi all’allattamento. Questa fase di adattamento è chiamata Lattogenesi I, il corpo si prepara all’allattamento sotto l’azione di alcuni ormoni, il lattogeno placentare umano e la prolattina.
Subito dopo il parto, la riduzione del livello ematico di progesterone segna il passaggio alla Lattogenesi II o montata lattea, con la produzione di colostro.
La produzione del latte è molto influenzata dalla prolattina, la cui sintesi è inibita dalla dopamina. Nel tempo i livelli di prolattina si riducono, ma la produzione di latte puà comunque essere mantenuta. E’ consigliabile continuare ad allattare anche se si dispone di meno latte, sostenendo la produzione di latte con uno svuotamento frequente e regolare delle mammelle. Purtroppo molte donne rinunciano all’allattamento al seno appena si riduce la produzione lattea. Tuttavia è bene ricordare che a partire dal sesto mese il latte materno può essere integrato con altri alimenti.
Le mamme che pensano di non produrre una quantità sufficiente di latte andrebbero rassicurate, ad esempio valutando se il bambino assume un’adeguata quantità di latte considerando un aumento di peso di almeno 150 grammi a settimana nel primo trimestre di vita. Successivamente ci si può affidare alla seguente curva di crescita:
Altra misura attendibile è la valutazione della diuresi, almeno 5-6 pannolini bagnati nelle 24 ore (dal 4° giorno di vita, con urine chiare e diluite) e la valutazione delle evacuazioni, 3 o più evacuazioni al giorno (dopo le prime 4-6 settimane anche non tutti i giorni, ma sempre abbondanti).
Sicuramente una buona valutazione clinica e delle buone condizioni generali rappresenta un altro paramentro importante.
Dal punto di vista nutrizionale si può migliorare l’assunzione e la produzione di latte eliminando liquidi aggiuntivi diversi dal latte materno e sospendendo gradualmente le integrazioni lattee. La consulenza del nutrizionista integrata ai suggerimenti del pediatra è sinergia ormai consolidata in grado di rispondere ai tanti quesiti delle mamme e di migliorare le prospettive di salute e benessere del suo bambino.
Il Dr Galatà offre supporto alle mamme sia subito dopo il parto, sia per lo svezzamento organizzando incontri frontali e di gruppo con le neo mamme.
Se vuoi maggiori informazioni o un consulto puoi contattare il Dr Galatà cliccando qui.