La dieta dissociata per perdere peso funziona?
La dieta dissociata è stata inventata dal Dr. William Howard ma descritta e promossa da Hay, nel 1911 a Hartstown Pennsylvania, il quale in seguito ad una nefrite dovette prendersi cura della sua alimentazione. Egli aveva ipotizzato che mescolare cibi diversi all’interno dello stesso pasto comportava dei disequilibri digestivi e metabolici; in seguito sviluppò una dieta basata sull’associazione di determinati alimenti ad ogni pasto e diversi medici monitorarono il miglioramento delle sue condizioni di salute.
La dieta dissociata è basata sul diverso meccanismo di digestione degli alimenti. Le proteine vengono digerite in un ambiente acido: quando le proteine vengono ingerite, lo stomaco produce acido cloridrico che attiva l’enzima pepsina.
Questo processo viene parzialmente neutralizzato dalla presenza di amidi e zuccheri che provengono da sostanze alcaline. I carboidrati, contrariamente alle proteine, vengono digeriti in ambiente alcalino attraverso un processo digestivo che inizia in bocca grazie all’azione dell’enzima ptialina. Dunque se si consumano grandi quantità di carboidrati e proteine nello stesso pasto, si crea un ambiente che è troppo acido per ridurre l’amido e troppo alcalino per digerire bene le proteine.
Le regole di base della dieta dissociata:
- Non associare i carboidrati con le proteine o la frutta acida nello stesso pasto,
- Consumare più porzioni di frutta, verdure ed insalata,
- Mangiare proteine e grassi in quantità limitate,
- Mangiare cibi integrali ed evitare cibi raffinati e trasformati, come quelli a base di farina bianca, zucchero e margarina,
- Far trascorrere almeno 4 ore tra un pasto e l’altro.
Tutto vero?
Dopo anni di studi e pareri controversi di medici e nutrizionisti, la teoria della dieta dissociata è stata smentita da uno studio condotto in Svizzera e pubblicato ad aprile del 2010 sull’International Journal of Obesity. Lo studio è stato eseguito su 57 soggetti obesi divisi in due gruppi, un gruppo seguiva una dieta dissociata, l’altro una dieta bilanciata. Entrambi i regimi erano ipocalorici (1.100 kcal).
Il gruppo che si alimentava con una dieta dissociata perse mediamente di 1,5 kg in meno rispetto a quello bilanciato.
In conclusione il dimagrimento non ha alcuna relazione con le combinazioni alimentari proposte dalla dieta dissociata, inoltre le diete dissociate non tengono conto dei fabbisogni del nostro corpo: se abbiamo svolto un’attività faticosa ed abbiamo bisogno di carboidrati non possiamo imporre al nostro corpo di consumare proteine. Inoltre dobbiamo ricordare che gli alimenti contengono già una mescolanza di nutrienti e quindi favorire l’assorbimento di un nutriente o di un altro non può che creare ulteriore disequilibri e mettere in dubbio l’efficacia della dieta dissociata.
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